Risposte esperto tecnica vocale canto lirico: appoggio e sostegno del fiato, ricerca della maschera, abbassamento della laringe, apertura della gola, innalzamento del palato, gestione del fraseggio

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La tecnica vocale di canto lirico|Pagina 9

Il nostro esperto darà risposte in merito alla tecnica vocale finalizzata ad acquisire un'impostazione che consenta di cantare il repertorio lirico.
Per tecnica vocale si deve intendere l'insieme di procedimenti intenzionali posti in atto al fine di realizzare un determinato risultato vocale.
Gli elementi fondamentali per uno studio tecnico della voce sono molteplici.
Le domande e le risposte di questa sezione verteranno principalmente sugli accorgimenti e gli esercizi tecnici sull'impostazione del timbro e del colore per migliorare la qualità della voce, sull'emissione corretta, sull'estensione, sulla resistenza, sulla morbidezza, sulla linea di canto, sulla potenza…

 

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  • 11/03
    Salve Mae, io ho sempre cantato musica leggera ma canto di voce impostata perchè quando avevo 19 annni ho fatto 2 anni di lirica privatamente, ma adesso, all'età di 35 anni, vorrei tornare a cantare lirica. In musica leggera sembro un soprano leggero e arrivo con naturalezza al do5 cantando per esempio il brano di KATE BUSH, Whuthering heights, ma quando canto lirica sembro un mezzosoprano con voce più potente e piena , (dicevano fossi un soprano drammatico), ma con i suoni bene in maschera arrivo solo sino al LA4 mentre da ragazza arrivavo sino al MI5, dopodichè mi sento stringere la gola e devo spingere tantissimo con il fiato per prendere note che invece in musica leggera mi sono facilissime anche con la A (perchè arrotondo le vocali, come mi aveva insegnato la lirica) secondo lei cosa sbaglio? Ci sono degli esercizi vocali o vocalizzi per reimpostare gli acuti che vorrei di nuovo...so che per i cosiddetti "convertiti" non avete un buon occhio...ma io amo cantare a prescindere dal genere :(
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO CLAUDIA:
    sei molto simpatica nell'usare il termine "convertiti" e susciti una gaia risata in chi, come me, non ha nulla da criticare poichè quando si tratta di buona musica, è comunque bello ascoltarla o praticarla. Spiego solo che quello che non mi piace è chi, per scopi poco chiari, finge di non sapere che le tecniche sono diverse (lirico e leggero) per cui chi canta musica leggera non può insegnare lirica e viceversa. Dunque se volete ottenere buoni risultati, rifuggite i dualismi. Chiarito il concetto, non può farmi che piacere acquisire un nuovo Amico che apprezza la musica lirica pur sapendo che è molto difficile lavorare con una muscolatura che ha operato per molto tempo in modo diverso; non bisogna pensare che il "convertirsi" sia cosa semplice...è un pò come se un maratoneta volesse provare a correre i cento metri...ci vuol tempo perchè la muscolatura possa apprendere e dar risultati nella seconda disciplina. Ma veniamo a te. E' normale che a 35 anni la voce non sia più uguale a quella dei 18/20 anni; è anche normale che chi ha cantato musica leggera abbia note gravi più robuste di altri studenti; la gamma di suoni che tu usi per i suoni acuti credo sia quella che noi chiamiamo "falsetto" e che con il microfono acquista volume; per la lirica invece occorre apprendere il meccanismo del "passaggio" e portare la voce sugli acuti con l'appoggio e quindi col fiato. Quanto ne sai di questo meccanismo? E' ovvio che per apprendere il sistema occorre allenarsi con appositi vocalizzi (in genere arpeggi) ma occorre qualcuno che possa controllare che tu affronti l'acuto col giusto appoggio e non con la spinta (canto di fibra che danneggia l'apparato); se poi tu fossi davvero un soprano drammatico, sarebbe normale provare difficoltà nell'emettere suoni acuti dacchè occorre maggior perizia nel sostenere una voce corposa. Rimane il fatto che se tu mi mandassi un file audio in cui esegui dei vocalizzi o canti unm'aria (lirica) potrei capire meglio quali sono i problemi e aiutarti a risolverli. Vuoi?
    Aspetto qui. A presto
    Mae

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  • 12/03 - Francesco
    Cara Mae! Prima di tuttovglio ringraziarla perchè dedica il suo tempo a noi faciulli che muovono i primi passi come cantanti e risponde alle nostre lettere sempre piene delle stesse problematiche. Visto che ho questa opportunità, vorrei togliermi alcuni dubbi e racontarle la mia situazie precedente. In questo momento la mia maestra mi fa studiare con seguenti principi: laringe bassa, gola aperta, palato molle e la espirazione che tutti conosciamo. Vorrei elencarle la questione: quando canto devo tenere la laringe bassa, il palato molle alto e il diaframma devo cercare, per quel che è possibile, di rallentarne la risalita respirando in maniera bassa. Queste sono le cose che conosco però vorrei uno sforzo da parte sua per cercare di risolvere i miei dubbi nell'applicazioe di tali principi. Quando respiro in maniera bassa il diaframma scende e qui c'è il primo problma: credo che dopo aver respirato si debbano contrarre gli alti addominali per cercare di tenere la pancia in fuori e non contraendo i muscoli del triangolo pelvico. Seconda cosa: quando emetto il suono la laringe deve rimanere bassa ed il palato molle alto (ardua impresa per me poichè ho sempre cantato con la laringe alta ecco perchè l'equivoco baritonale con conseunte difficoltà sugli acuti. Questo è ciò che è accaduto, infatti la mia maestra ha intenzione di farmi cantare i vocalizzi da la2 a la3 finchè non manterrò bassa la laringe e questo mi ricorda un pò la vicenda del grande basso Christoff che saliva troppo con la laringe, non riusciva fare il passaggio ed il maestro lo fece cantare per un anno una sola ottava. Infatti da quando canto in questi parametri nel registro centrale sento una voce tipicamente tenorile, più chiara e sento la gola aperta, nessuno sforzo ma appena salgo oltre il do4 la mia laringe non vuole saperne di stare giù e falsa il suono e soprattutto lo chiude. Come fare per tenerla giù? La mia voce ha bisogno di spazio e la risalita della laringe mi da la sensazione di riempire il suono ma poi mi diventa impossibile salire sugli acuti. La ringrazio davvero tanto.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO FRANCESCO:
    l'argomento è un pò complesso anche perchè, come già sai, esistono vari tipi di respirazione e bisogna sapere quale la tua insegnante ti sta consigliando. Le teoria che esponi è abbastanza corretta ma non sempre è facile tenere tutto sotto controllo; ci vuol tempo e metodo per riuscire a coordinare le varie cose, si tratta di un equilibrio che va ricercato tramite i vocalizzi. A questo punto occorrerebbe proprio sentire una tua lezione di canto per poter determinare quale sia la tua vera natura e guidare lo studio e l'argomento "passaggio" di conseguenza. Ricorda che nello studio occorre disciplina, costanza e molta concentrazione; imparare a conoscersi e ad ascoltarsi è cosa molto importante. Occorre imparare a rilassarsi e rilassare gola e faringe, occorre dare importanza alla inspirazione che permette al nostro apparato di rilassarsi e rigenerarsi...ci sono molte cose che possono aiutare a superare l'ostacolo "innalzamento laringeo" e certo la tua insegnante saprà come guidarti; a parte ti indicherò un testo da leggere per poter apprendere ulteriori aspetti dello studio del canto ma rimango dell'idea che prima di tutto occorre definire la tua vocalità. Vedi cosa puoi fare. Attendo.
    Mae

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  • 22/03
    Salve Maestro! Volevo chiederle un consiglio: inizio col dire che studio canto da circa tre anni con non poche difficolta diciamo, visto che la mia voce è in continuo mutamento; l'anno scorso tendevo ad affondare tutto cio che cantavo andando così ad ingrosssar tutto tanto da sembrare un baritono. Quest'anno(primo effettivo) la mia maestra, per sbloccarmi sugli acuti, mi ha consigliato la tecnica del falsetto...mezzo falso (ho scoperto artisti come Rockwell Blake e William Matteuzzi di cui prima non conoscevo l'esistenza...sono rimasto scolvolto!!! Davvero superbi) per alleggerire il tutto, iniziandomi verso un repertorio belcantista e fin qua' tutto ok...trovo difficolta' pero' nel passaggio, cioè si sente uno scalino tra fadiesis - sol. I vocalizzi ultimamente mi terrorizzano; non riesco ancora a coprire bene il suono in quel punto...gli acuti hanno preso una certa robustezza solo che in quel passaggio si sente ancora quasi come se cambiassi timbro...sono confuso...come posso fare per renderlo impercettibile? Mi trovo un po' in difficolta' nonostante la maestra sia paziente; e' una cosa che col tempo va ad uniformarsi? C'è un allenamento particolare che potrei fare? La ringrazio.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO CRISTIAN:
    mi servirebbe sapere anche la tua età per capire l'iter che stai facendo; l'argomento "passaggio" è assai complesso per tutti (soprattutto per le voci maschili); è vero che ci sono stati tenori che hanno fatto del "falsetto" una propria caratteristica ma certo affrontano un repertorio particolare; si, può essere una strada quella di passare attraverso il falsetto, anche se ritengo opportuno valutare respirazione e funzionamento del diaframma dato che non potrai sempre affrontare dei Sib in falsetto. Devi comunque rasserenarti dacchè l'uguaglianza dei registri si ottiene con l'esercizio costante e disciplinato, solo così tenderà ad attenuarsi la sensazione di quel "gradino" di sutura. Dunque prosegui con lo studio senza timori; il problema si risolve certamente con tempo ed esercizio (non guasterebbe un pò di consapevolezza della meccanica)metodico e costante; se lavori bene, nel giro di quest'anno avrai risolto brillantemente la questione. Buon lavoro!
    Mae

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  • 24/03
    Buona sera maestro, mi chiamo Fabrizio, le ho scritto il 27 maggio 2009, stavo per laurearmi in canto, non so se ricorda, sono un tenore; successivamente le avevo scritto, visto che non cantavo sempre bene-anzi spesso ingolavo e spingevo-che avevo congelato l'anno per andare ad un corso di alto perfezionamento da una grande professionista!!! Sono stato scelto fra tanti per seguire questo corso, ero strafelice! Purtroppo però il metodo di insegnamento era completamente diverso da quello del mio maestro del conservatorio!!! Durante il corso mi sono sentito un incapace, ogni secondo mi fermava, mi insultava, sono disperato!!! Non sono piu capace di cantare, non capisco dove mettere la voce, non riesco nemmeno nei vocalizzi!!! Seriamente sto pensando di smettere; vedo tutto nero e non ho piu fiducia nella mia voce! Moralmente sono distrutto! Sono molto deluso soprattutto per la poca pazienza e considerazione avuta da parte di una persona che stimavo molto. Cosa devo fare? Mi sento molto stanco fisicamente e psicolosamente ma devo almeno finire il conservatorio, ho solo 2 esami, però anche questo mi pesa molto ho come un rigetto. Grazie e scusi lo sfogo.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO FABRIZIO:
    non devi prenderla così. Molte volte quando si studia in conservatorio, non si ha una visione precisa di ciò che ci aspetta al di fuori della scuola; nella maggior parte dei casi, accade quello che è capitato a te; si pensa di aver raggiunto un buon livello poi...lo sconforto! Spesso questo avviene quando, appena diplomati, si affronta un concorso di canto e...nella maggior parte dei casi, ci si trova di fronte a ragazzi che sembrano venire da un altro mondo. Il livello degli altri è sempre più alto del nostro. Quindi fino a qui nulla di nuovo (è consigliabile seguire audizioni o selezioni per concorsi) e ribadisco che il conservatorio, per lo più, è un punto di partenza e non di arrivo. Quello invece che non è bello, è il comportamento di questa...signora che si permette di insultare gli allievi; è deplorevole perchè chi insegna sa (inoltre tu eri stato selezionato) di avere davanti ragazzi che necessitano di capire, imparare e non dei cantanti perfetti(che farebbero a meno di spender soldi); anche questo racconto è di aiuto a molti ragazzi e, spero, di monito agli insegnanti di siffatta risma.
    E' fuori discussione che tu debba smettere; continua fino al diploma poi deciderai cosa fare degli anni dedicati al canto; considera inoltre che vi sono vari metodi di studio e, generalmente, un ragazzo sceglie di seguire gli insegnamenti di una persona in cui crede perchè lo reputa un bravo cantante; se prima del corso avevi dei problemi, almeno avrai potuto osservare che vi sono altri metodi e magari ci sarà anche quello giusto per la tua voce (rara e preziosa!).
    Dunque il consiglio è senz'altro di procedere con gli esami ed il diploma, poi mettiti subito alla ricerca di un buon insegnante (ricorda che per capire ed imparare non bastano 3/5 giorni) che sappia intendere i tuoi problemi ed aiutarti a risolverli (possibilmente senza insultarti o...frustarti!); vediil diploma come un traguardo da raggiungere ed impegnanti poichè sono cose che ritroverai nel tuo bagaglio culturale.
    Riposa, se puoi, la voce qualche giorno poi, a mente fresca, stabilisci un ruolino di marcia e prosegui come un bulldozer fino alla meta; dopo gli esami prenditi un paio di mesi di riposo assoluto, scrivimi, poi a settembre rimboccati le maniche, segui da spettatore qualche audizione (magari segui un amico) o concorso tanto per saggiare il terreno e sentire cosa c'è in giro, stabilito quel che devi fare per recuperare, parti all'arrembaggio e scegli un bravo insegnante, che ci capisca e TI capisca sul serio e possa rispondere ai tuoi quesiti e risolvere i problemi (probabilmente dovrai ricominciare daccapo: respirazione, diaframma, passaggio...) ma stavolta sai cosa ti serve e dove vuoi arrivare; con la determinazione, gli obiettivi si raggiungono prima!
    Gradirei sapere quale sarà il repertorio del tuo esame di canto e, se non è chiedere troppo, mi piacerebbe sentire la tua aria di diploma tramite un file audio, puoi farlo? (da dove scrivi?)
    Ti aspetto qui per capire se i tuoi problemi sono davvero tanto grandi. A presto.
    Mae

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  • 24/03 - PASQUALE
    Salve: sono un ragazzo di vent'anni e studio canto lirico in conservatorio; sono un Tenore. Ecco la domanda: secondo lei è giusto salire nelle note acute con la vocale u (anche perchè già la u è tendenzialmente chiusa e quindi tenta ad ingolarsi); la mia insegante mi dice anche di spingere nel punto dell'epigastrio e mi ha detto che devo avere la sensazione del vomito. Onestamente non condivido perchè con queste spinte la voce non sale anzi, si appesantisce maggiormente...mi potrebbe spiegare, sono super confuso...
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO PASQUALE:
    vi sono diversi metodi di canto e si basano su una diversa gestione di fiato, muscolatura ecc. Probabilmente i vocalizzi con la "U" serviranno per tenere a bada l'innalzamento laringeo (era il metodo usato da Del Monaco) ma so, per esperienza, che è un sistema molto faticoso e che deve essere spiegato e capito nella giusta maniera anche perchè va supportato da una respirazione che consenta di sostenere la voce senza coinvolgere la muscolatura della gola. Ho assistito al declino di molte voci che praticavno , o meglio, credevano di praticare in modo corretto questo sistema; dunque per ottenere buoni risultati (sempre che la tua sia una voce adatta a questo metodo) occorre usare la giusta respirazione diaframmatica; ti ha parlato di questo la tua insegnante? E' una respirazione che aiuta a sostenere una voce robusta che altrimenti non riuscirebbe a salire sugli acuti. Se vuoi saperne di più, scrivimi che posso consigliarti una valida lettura. A presto.
    Mae

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  • 24/03
    Ho 22 anni. C'è da dire che l'anno scorso arrivavo fino ad un lab massimo la naturale; ho toccato il sib ma con grandi sforzi per la mia insicurezza ma anche per il fatto che arrivato in quei punti avevo paura tendendo a cantare di fibra e strozzandomi. Come respirazione non mi sento di aver grossi problemi, ho un buon controllo...forse e' la testa che non riesce ancora a connettere il tutto con la giusta armonia. Sopratutto l'anno passato sono entrato in una crisi assurda: non sapevo, non avevo idea su cosa dovesse uscir dalla mia bocca cioe' quale fosse la mia vera voce da tenore diciamo, sembrera' strano ma è la verita'...adesso mi sento piu' sicuro anche se so che ci vuole pazienza e perseveranza. Maestro la ringrazio ancora per i suoi consigli! A presto
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO CRISTIAN:
    sei davvero giovane per cui dai tempo al tempo! Saggiamente concludi dicendo che occorre raggiungere una buona coordinazione ed è proprio così. Se studi bene, i risultati non tarderanno. Fammi sapere! A presto.
    Mae

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  • 27/03 - CARLA
    Mi chiamo Carla, ho 26 anni e sto attraversando un periodo che definirei di crisi di identità vocale. Le spiego. Durante i primi anni di università mi sono avvicinata al canto, ma ritenendo la lirica troppo difficile e al di sopra delle mie capacità, mi sono rivolta a un insegnante di canto moderno e così ho cominciato a prendere le prime lezioni. Ovviamente, nessuno mi ha mai collocata in una precisa categoria vocale, perchè nel canto moderno non è vincolante sapere di essere un soprano o un mezzo, ma chiunque mi ascoltasse definiva la mia voce piena, pastosa e di buon volume. Per cui, mi sono fatta un'idea di quella che poteva essere la mia personalità vocale e ne ero contenta, perchè mi corrispondeva: mi sono avvicinata al canto non desiderando a tutti i costi diventare una cantante, ma per valorizzarmi pienamente e conoscermi in ogni mio aspetto. Dopo circa un anno ho dovuto sospendere le lezioni e sostanzialmente non ho più cantato fino allo scorso anno, quando ho deciso di riprovare. Nuova città, nuova vita e nuova insegnante, che a differenza della prima era una cantante lirica che mi ha fatto appassionare al genere e mi ha spinta a provare l'ammissione in conservatorio. Fin qui tutto bene, ma insieme alla contentezza, man mano che si avvicinava il giorno dell'esame, sono cominciate, e tutt'ora continuano, quelle che chiamo crisi di identità. Tutto ha inizio quando l'insegnate in questione mi dice di non essere in grado di classificarmi: nell'anno che abbiamo trascorso insieme, di settimana in settimana passavo dall'essere soprano o mezzo con facilità estrema, a seconda che tenesse conto del mio timbro (secondo lei scuro, da mezzo) o della mia estensione, potenzialmente sopranile, ma non del tutto sviluppata per carenze tecniche. In alcuni casi il compromesso migliore era di optare per il soprano drammatico, ma comunque sia, mezzo o no, la mia voce veniva definita piena e di buon volume. Il guaio era che di lezione in lezione mi venivano assegnati pezzi molto diversi che mi si chiedeva di interpretare con voce diversa, a seconda che fossero per mezzo o per soprano. Per farla breve, dopo un anno passato così, trovavo difficile anche cantare "fra Martino", e c'erano volte in cui la voce non mi usciva neppure. Credevo che l'entrare in conservatorio e il ricominciare con un nuovo insegante mi avrebbero aiutata, ma così non è stato, perchè a confusione si è aggiunta confusione. Il nuovo insegnate non è entrato nel merito della classificazione, per questo preferisce aspettare, ma è convinto che debba dedicarmi al repertorio barocco, perchè secondo lui non ho le caratteristiche giuste per affronantare l'opera in termini di volume, rotondità e consistenza della voce. Ma come è possibile, se tutti mi hanno sempre detto il contrario? Il mio problema non è il repertorio barocco, che è bellissimo, ma il sentirmi completamente spiazzata, scoraggiata e sul punto di mollare. Passi pure che non si riesca ancora a capire se sono soprano o mezzo, ma come può qualcuno dirmi che la mia voce è piena e potente e qualcun altro l'esatto contrario? Sono davvero confusa, talmente tanto da non riuscire quasi a cantare, perchè non mi riconosco più in quello che mi dicono e nel suono che esce dalla mia bocca. Cosa posso fare? Prendere un periodo di pausa? Sentire il parere di altri insegnanti? La ringrazio tanto e le chiedo scusa per la lunga, troppo, lettera e per il mio sfogo. Carla
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO CARLA:
    sei tanto giovane e già tanto delusa e confusa...vediamo. Dunque mi pare di capire che sei stata ammessa ai corsi del Conservatorio e questo è positivo; per quanto riguarda la classificazione, potrebbe davvero darsi che la tua voce sia ibrida ossia presenti caratteristiche dell'una e dell'altra corda; può darsi che gli insegnanti non sappiano fare il loro mestiere (ma incontrare 3 incompetenti sarebbe davvero troppo!); può anche darsi che una buona voce "leggera" possa non aver caratteristiche interessanti per la lirica. Infine ognuno ha il proprio punto di vista e, a volte, i pareri possono essere discordanti. Allora? Dirai tu, allora per prima cosa registra un'aria che stai studiando (o anche una da soprano ed una da mezzo) e mandamela così cominceremo con la cosa più semplice. Seconda cosa, sei molto giovane e la voce è ancora in via di caratterizzazione (specie se sei mezzo); dunque per ora mi pare inutile prendere decisioni affrettate; proviamo a sentire cosa "esce" dalla tua bocca e poi stabiliremo se sarà il caso di ascoltare ulteriori pareri. Per ora vorrei sapere se i tuoi insegnanti hanno trattato gli argomenti "respirazione" ed "appoggio" dacchè i cantanti lirici hanno bisogno di amplificare il volume della propria voce non col microfono ma con accorgimenti fisici (respirazione, fiato, diaframma, cavità di risonanza) che vanno spiegati indi capiti, messi in pratica ed in seguito allenati con vocalizzi controllati e frequenti. Queste cose corrispondono al tuo corso di studio? Se la risposta è no, tutto è da riconsiderare poichè se sei stata ammessa ai corsi del Conservatorio significa che avevi delle boune cose da offrire ma se nessuno ti ha messa in condizione di apprendere, allora la colpa non è tutta tua. Dunque attendo delucidazioni poi vedremo. Non prendere periodi di pausa (mancano 2 mesi al termine delle lezioni) poichè avrai tutta l'estate per riflettere ed io sono qui per aiutarti a capire. Dunque animo! Rimboccati le maniche e ripartiamo! A presto.
    Mae

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  • 29/03 - CHICCA
    Salve!!! Frequento il primo anno del conservatorio e ho molti dubbi. Molti dicono che la mia insegnante è incompetente e rovina la voce e per questo mi hanno dato dei consigli sul canto e adesso ho qualche dubbio; per quanto riguarda la respirazione: prima di attaccare a cantare, l'aria si prende dal naso o dalla bocca? Sono un soprano lirico-leggero: per le note gravi devo canalizzare il fiato o devo aprire molto non cantando in maschera? Spero di essermi spiegata e che lei mi sia di aiuto. Grazie in anticipo!!!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    Ciao Chicca:
    mi pare che tu abbia già cominciato con esperienze poco piacevoli ma rassicurati, la confusione iniziale è del tutto normale. Si tratta di apprendere meccanismi del tutto nuovi e molto delicati; non è proprio facile capire da subito; ci vuole il suo tempo anche se l'insegnante è bravo. Ricorda che vi sono vari metodi di canto e certo ogni docente impartisce il proprio credo; per quel che mi riguarda la respirazione fatta col naso è certo la più igienica ma non sempre è attuabile: non c'è sempre il tempo necessario quindi si respira con la bocca per fare la presa d'aria veloce specie se i ritmi sono brillanti. All'inizio dell'aria, di solito, c'è una introduzione che ti lascia il tempo necessario per inspirare col naso, quindi fallo tranquillamente sempre tenendo presente che pur respirando col naso, la gola deve essere ben aperta. Al secondo quesito rispondo che la voce deve sempre essere impostata altrimenti la zona grave (più sfavorevole al soprano leggero o lirici-leggero) risulta poco sonora; l'importante è trovare il giusto equilibrio che sta nel sonorizzare le note gravi senza schiacciarle e renderle petulanti, quindi proiettarle in maschera con un buon sostegno del fiato ( e del diaframma) ; da questa spiegazione potrai immaginare quanto sia importante l'argomento respirazione ed appoggio con conseguente sonorizzazione in maschera (ti hanno parlato del "passaggio"). Pensi di aver ottenuto risposte esaurienti? A presto.
    Mae

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  • 25/04 - MARINA
    Ciao Mae, come va, ci siamo sentiti alcuni mesi fa e ti ho raccontato che ho ripreso ad allenarmi. Volevo solo dirti che seguendo i tuoi prezionsi consigli la mia voce sta migliorando parecchio. Avevi proprio ragione...con la pazienza e con la buona volontà senza avere fretta si ottiene tutto. Io sto solo mettendo in pratica tutti gli insegnamenti che ho avuto dai miei insegnanti di canto e, senza sforzare i risultati stanno arrivando. Ho notato che quando vocalizzo sulle note basse, passa molta aria, e ancora non sono belle piene. Devo lavorarci molto. Io sono un sopranino leggero quandi è chiaro che ho difficoltà nelle note basse, però per poter cantare tranquillamente nel coro, senza danneggiare la voce ho bisogno di dare piu tonicità a queste note. Che consigli mi puoi dare per questo? Ciao grazie. Mary
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO MARY:
    mi scuso per il ritardo ma abbiamo avuto disguidi con le connessioni. Comunque prendo atto dei progressi e dei risultati ottenuti. Il consiglio per irrobustire le note gravi, è di perseverare nel vocalizzo, quotidianamente ma senza forzare, sempre sul fiato; vedrai che a poco a poco i risultati saranno sempre più sensibili e stabili. Col tempo e lo studio corretto, si ottengono buonissimi risultati. Brava!
    Mae

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  • 07/06 - PIETRO
    Salve a tutti. Sono nuovo del sito e desidero fare i complimenti per come è gestito e per l'aiuto che da a noi cantanti e affini! Volevo chiedere un consiglio riguardo la mia voce la mia esperienza. Ho 24 anni, sono un baritono d'agilità (almeno quanto detto dalla Foniatra). In effetti ho il passaggio molto alto sul MI e raggiungo il fa#. Putroppo ho cambiato 4 insegnanti in 3 anni. La prima non era male anche se difettava di molte cose tecnicamente (almeno non rovinava la voce), gli altri due erano due ragazzi completamente inesperti e necessitavano loro stessi di esperienza, l'ultima insegnante era veramente brava: ottima tecnica ottimo modo di spiegarla etc...il problema che era cara come il fuoco: mi chiedeva 45€ l'ora e facevo 2 ore a settimana. Li valeva ma io non potevo permettermelo. E' da 2 anni che sono fermo (sto cercando la mia indipendeza anche economica), quindi molta della tecnica probabilmente è scomparsa anche se questi due anni mi sono serviti per far sedimentere le cose apprese, provarle sul mio corpo e farle mie. Quindi volevo chiedere per prima cosa se mi sapete consigliare una buona insegnate a prezzi decenti a Monza dove vivo. Poi una questione. Se canto per un po' accuso un dolore alla mandibola (la sensazione è come se si stesse slogando ma ovvio non è cosi) e questo dolore mi blocca diaframma etc. Io come posizione della bocca addotto per tutte le vocali quella della O in modo tale da far funzionare le risonanze e proiettare bene il suono. E' un problema di poco esercizio o sbaglio qualcosa nella posizione della bocca??? Grazie dell'aiuto e a disposizione per mandare file audio qualora servissero. Pietro
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    Gentile Pietro,
    da quello che ci racconti deduco che probabilmente tu tendi ad irrigidire la mandibola e questo non va bene, perchè ogni rigidità, oltre a provocare dolore, non consente il giusto appoggio del fiato con il rischio appunto di forzare il diaframma senza ottenere il risultato sperato.
    Effettivamente avrei bisogno di poterti ascoltare per poter comprendere meglio il tuo status!
    Attendo un tuo file audio.
    A presto
    Mae

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  • 25/10 - SERGIO
    Salve, scrivo in qualita' di studente tenore per chiedere una delucidazione tecnica riguardo l'impostazione della mia vocalita'. Nella specie sono rinvenuto negli studi auto didattici (ovviamente sono seguito da un'insegnante presso il conservatorio che frequento)ad una posizione alta, che sento di maggiore liberta', temendo pero' possa sembrare spoggiata (tipo falsettone). Stando all'opinione della mia insegnante, la posizione corretta dovrebbe intermediare quella di petto con quella "falsettata" le chiedo: sono fuori strada??? Grazie mille dell'attenzione.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    Gentile Sergio,
    anche per te vale il discorso che faccio a tanti: senza poterti sentire è difficile dire se sei sulla strada giusta o se sei "fuori strada".
    Posso dirti con certezza che i cantanti lirici non cantanto in "falsetto", se non in alcuni rari casi, altrimenti non supererebbero l'orchestra!
    La corretta impostazione si ottiene appoggiando la voce in maschera e sostenendola con un giusto apporto del fiato.
    La gola deve cercare di restare rilassata e bisogna controllare che la laringe non salga, senza però tenerla bassa forzatamente!
    Il motore di questo meccanismo è appunto il fiato.
    Si tratta proprio di microequilibri che è necessario ricercare con lo studio guidato.
    Tu dici che senti "maggiore libertà", ma cosa significa?
    Libertà della gola e quindi anche della voce oppure è una libertà data dal fatto che non sostieni i suoni con il fiato, quindi ti risulta più semplice e meno faticoso emetterli, ma di fatto è una posizione che ti costringe ad avere la laringe alta e a pregiudicare la salute del tuo apparato vocale?
    Attendo tuoi chiarimenti e... soprattutto files per ascoltarti!
    In bocca al lupo per i tuoi studi!
    Mae

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  • 25/05 - ERICA CALCAGNO
    Salve mae sono nuova mi chiamo erica e ho 24 anni. Sono completamente innamorata del tuo sito e della lirica (della classica in generale studio flauto traverso al conservatorio). Pur essendo innamorata fin da bambina ho sempre cantato musica leggera perché mi hanno un po' tarpato le ali dicendo che la mia voce aveva la musicalità e il timbro della musica gospel jazz. A me piace il gospel ma non ho mai cantato impostata e ora che finalmente un insegnate lirica mi ha delucidato sulla nozione di appoggio, il diaframma non e' piu un muscolo sconosciuto. Lei dice che ho una voce grossa e importante ma sfiatata negli acuti e questa e' la prima cosa che stiamo aggiustando. Andrò a fare una visita a giugno da un foniatra per sapere se sono un mezzo o un contralto (arrivo tranquillamente al si1 ma so che questo può non voler dire nulla) e se ho problemi. Ora non e' importante sapere cosa sono, mi importa imparare a cantare correttamente e dedicarmi allo studio di quest'arte meravigliosa. So di essere grande e che gli sforzi per togliere i difetti saranno faticosissimi ma credo (umilmente trovo conferma in tante persone competenti) che la mia voce valga lo sforzo e mi impegnerò al massimo. Volevo farle i miei complimenti e raccontarle la mia seppur non felice esperienza. Ho iniziato da pochissimo a studiare ma spero Lei mi voglia consigliare dei testi da leggere sulla tecnica vocale. Grazie mille in anticipo (lei non lo sa ma il suo sito mi ha aiutato tanto nei momenti peggiori, sopratutto a capire che non si possono uccidere i sogni e che fino all'ultimo bisogna fare tutto il possibile per sviluppare correttamente i doni di Dio). Grazie ancora. Erica
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    Ciao Erica,
    non sai quanto sia stato piacevole leggere la tua bella mail!
    A 24 anni pensi che sia tardi? Per un contralto o mezzosoprano non è assolutamente tardi! L'importante è mettercela tutta e cercare di studiare assiduamente.
    La passione e la voglia di fare non ti mancano, quindi datti da fare perchè sei ancora in tempo per esprimere la tua arte!
    Sicuramente la strada non sarà facile, anzi... dovrai studiare molto, ma ti assicuro che ne vale davvero la pena.
    Comprendere l'appoggio del fiato sul diaframma al fine di sostenere la voce nella maschera è sicuramente un grande traguardo, ma soprattutto è un punto di partenza importante per sviluppare bene il tuo strumento, senza rischiare di rovinarlo.
    Nella mail a parte ti consiglio alcuni testi da leggere che possono aiutarti a conoscere meglio il tuo apparato vocale e il concetto di "respirazione", fermo restando che l'aiuto di un valido insegnante è sicuramente indispenzabile, soprattutto all'inizio per evitare di prendere vizi che nel tempo sono poi difficili da eliminare.
    Non ci resta che augurarti buono studio e, se qualche volta vorrai farci ascoltare qualcosa e aggiornarti circa i tuoi progressi, saremo ben lieti di leggere le tue mail!
    In bocca al lupo e un grosso abbraccio di incoraggiamento!
    Mae

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  • 06/08 - ANGELO SCOZZARELLA
    Gentile Esperto, pur non essendo un cantante di professione, ma soltanto per diletto, e pur non praticando il canto lirico, ma piuttosto quello leggero-jazz, ho deciso di diventare Socio Ordinario di Liricamente, perchè ne ho apprezzato la serietà e la qualità. Contribuire ad iniziative come questa credo sia un piacere per chi ama la musica e il canto in generale. Mi rivolgo all'esperto perchè dopo molti, molti, anni che canto per diletto e senza tecnica ho deciso di migliorare le mie esecuzioni e mi sono subito imbattuto in difficoltà inimmaginabili. Comincio con la prima, poi spero di non approfittare della Loro pazienza e disponibilità formulando ulteriori quesiti. La prima difficoltà è linguistica. Ciascun metodo o manuale tra quelli che sto consultando utilizza un linguaggio proprio non sempre comprensibile. Si passa poi dal celebrare la respirazione, fino a farne una sorta di attività ginnica spinta, con addominali in azione e intercostali sempre in estensione, al dichiarare l'inutilità della respirazione. Ma ciò che davvero mi lascia molto perplesso è il continuo riferimento al canto senza sforzo. Ma davvero cantare e soprattutto spingersi verso la zona più alta del proprio registro non comporta nessuno sforzo? I numerosi cantanti che ho modo di ascoltare e di vedere non mi pare che cantino in completa rilassatezza o mi sbaglio? Spero in un chiarimento che mi possa almeno indirizzare, considerato che al momento più leggo di tecnica e meno capisco come cantare. Angelo Scozzarella
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    Gentile Angelo,
    grazie mille per il tuo prezioso sostegno che apprezziamo davvero moltissimo.
    Le tue riflessioni sono estremamente vere e, se da una parte ci fanno sorridere, dall'altra ci fanno riflettere perchè emergono comunque molte verità.
    E' apprezzabile il fatto che tu, dopo anni di dilettantismo, abbia avuto il desiderio di provare a migliorare le tue performance.
    Il fatto che tu stia riscontrando molte difficoltà, non ci stupisce, perchè il cantante lirico è un atleta e, per apprendere una tecnica, deve allenare la propria mente e la propria muscolatura a "fare" determinate azioni che, d'istinto, non sono semplici da governare.
    Ti faccio un esempio: d'istinto, chi canta la musica leggera, andando verso la zona acuta tende ad alzare la laringe (immagino che, quando tu faccia un acuto, il tuo pomo d'Adamo si sposti verso l'alto); per fare gli acuti, un cantante lirico deve evitare che la laringe si sposti verso l'alto, altrimenti ostacola il passaggio dell'aria e poi stecca.
    Come vedi, quindi, il tuo grosso problema è dominare la tua mente (prima) e allenare il tuo fisico (poi) a fare movimenti nuovi.
    Riguardo alla terminologia differente, anche questa è una grande verità, perchè ogni insegnante, seppur utilizzando gli stessi termini "appoggio, sostegno, allarga il diaframma", riporta la propria esperienza e le proprie "sensazioni". Aggiungiamo pure che ci sono anche insegnanti che non conoscono la tecnica e non sanno cantare, però per ragioni economiche si mettono ad insegnare canto, è evidente che il panorama si complica ancora di più!
    Chi dice che la respirazione non conta non ha mai cantato! La respirazione è alla base del canto, anche perchè per emettere un suono, anche parlato, è necessario che l'aria passi attraverso le corde vocali.
    Qui nasce però il grande problema di comprendere COME respirare... e ci sono, di fatto, scuole diverse di respirazione: diaframma in dentro, diaframma in fuori.
    Per la nostra esperienza, la respirazione per il canto lirico, è come le fondamenta di una casa. Più sono solide e bene consolidate (sotto) e più ti consentono di costruire bene tutto ciò che sta sopra!
    Un buon sostegno con il diaframma consente di fare gli acuti con facilità, da qui il fatto di cantare senza sforzo.
    Respirare bene non significa "spingere fuori tanta aria", significa "dosare il fiato" quanto basta per mantenere il suono libero nella maschera (la parte alta del viso, composta da zigomi e fronte) affinchè il suono si amplifichi. Una spinta eccessiva porta all'innalzamento della liringe con conseguente restringimento della gola, mentre un sostegno non adeguato non consente al suono di raggiungere la maschera, quindi non si può amplificare naturalmente con la conseguenza che "non passa l'orchestra" e "non ti sentono nemmeno in prima fila".
    Ribadisco, sono concetti difficili e che non si apprendono solo leggendo qualche trattato o con qualche sporadica lezione di canto...
    La tecnica del canto lirico è frutto di uno studio e un allenamento continuo fatto giorno dopo giorno, che ti porta piano piano a conoscere meglio e a controllare il tuo apparato fonatorio, tanto che ti sembrerà poi di non fare alcuno sforzo per cantare, anzi proverai anche una sensazione "liberatoria", nel riuscire a cantare in un certo modo.
    Con questo non significa che i tuoi muscoli non stiano più lavorando, ma eseguono degli "automatismi", che ti porteranno a non doverti più concentrare "solo" sulla respirazione, ma ti consentiranno di concentrarti sulla qualità dell'emissione per effettuare le dinamiche "piano-forte" e a seguire i fraseggi in base a ciò che ti richiede lo spartito.
    Il fatto che molti cantanti non cantino in completa rilassatezza è vero, ma non tutti (anche tra quelli in carriera) padroneggiano una tecnica consolidata, anche perchè la tecnica evolve insieme al fisico del cantante e i cantanti continuano sempre a studiare.
    Più si studia più si dovrebbe migliorare! Speriamo di non averti annoiato o scoraggiato, perchè anche se il cammino è difficile, le soddisfazioni sono impagabili!
    Buono studio e un abbraccio.
    Mae

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ENRICO CARUSO

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