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Risposte per il messaggio:
» Quale tipo di respirazione per mezzosoprano?

 

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  • Autore: bianca, 16/09/2008

  • Buongiorno! Vorrei sapere che tipo di respirazione ci vuole per il canto lirico e quali zone sono interessate. Io sono mezzosoprano e volevo sapere come fare per arrivare e sviluppare le tonalità basse facendo sentire comunque la mia voce.
  • Autore: Alex, 16/09/2008

  • Per tutti i registri di voce la respirazione è uguale: intercostale, con controllo che i muscoli non abbandonino l'appoggio durante l'emissione sonora. Lascia perdere quella troppo bassa con spinta come "andare al gabinetto" che crea solo danni.. È difficile spiegare qui ma.. Ti consiglio di leggere alcuni trattati di canto. Ciao! Alex
  • Autore: Mauro, 26/11/2008

  • Anch'io come Alex condivido che la tecnica di respiro sia unica per tutti i registri, io confido sul c.d. "sostegno" (leggi pancia in dentro detto in modo poco ortodosso). Per quello che concernono le note basse il grande Rodolfo Celletti prescrive di iniziare da una nota media facile all'emissione e di mezzo tono in mezzo tono scendere a mezza voce tenendo la nota e poi lentamente amplificandola, dando volume e sostenendo alla nota col fiato mantenedo l'intonazione, contemporaneamente cercare di mantenere appoggiata la voce alla maschera facciale (leggi parte superiore del naso e prima porzione della fronte tutto questo detto in modo poco ortodosso)dando comunque anche risonanze "di petto", ti garantisco che nel tempo funzione, ben inteso continuando con i tuoi usuali esercizi. Il grande Mezzo sopreno Fiorenza Cossotto mi disse: le note basse si acquistano con gli anni e le note acute si acquisiscono con lo studio! Vero.
  • Autore: Yuri, 22/11/2009

  • Condivido: ogni tipologia vocale indifferentemente utilizza la stessa coordinazione respiratoria a parità di sano ed efficace uso della voce cantata. Solo una cosa, Mauro: cercare di tenere la voce "in maschera" tutto il tempo può essere possibile per suoni simili e nello stesso range. Cambiando vocale, dinamica e altezza del suono cambia inevitabilmente anche la composizione dello stesso: il feed-back non rimane in maschera, cercare di lasciarcelo corrisponde a forzare i risuonatori a manovre compensatorie, mettendo in atto una distorsione del suono.
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